Onorevoli Colleghi! - La realtà scaturita dalla seconda guerra mondiale ha prodotto profondi mutamenti nella società civile europea. Cambiamenti che, soprattutto dopo la caduta del muro di Berlino, non possono che essere trasferiti anche nella realtà italiana. Il ricordo di quei giovani soldati che militarono, dopo l'armistizio, nella Repubblica sociale italiana e proseguirono la guerra contro gli alleati, va rivalutato. Il decreto-legge 4 marzo 1948, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 1952, n. 93, che nega lo status di combattenti a coloro che aderirono alla Repubblica sociale italiana, è privo di ogni supporto etico, sociale e giuridico.
      Sarebbe, quindi, un atto di giustizia riconoscere loro la condizione di ex militari ed ex combattenti.

 

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